Uno sguardo storico al problema
dello Stress lavoro – correlato
Il parere del Geom. Augusto Ferraioli di Pianeta Sicurezza Srl
Stress lavoro – correlato, un termine
introdotto nella letteratura sociale nella seconda meta del novecento,
evoluzione della storica questione dei ritmi, della ripetitività e della
monotonia dei processi lavorativi.
Temi che dalla rivoluzione industriale in
poi hanno caratterizzato il conflitto sociale, nei paesi sviluppati.
Temi che con l’evoluzione della società
contemporanea, sempre più complessa, concentrata in grandi aree urbane,
nella quale oltre al sovraccarico da lavoro si sommano le criticità legati
agli spostamenti e alla vita nei ghetti delle periferie, delle grandi
città.
In Italia e nei paesi del sud dell’Europa, su
questi temi il conflitto sociale si è spesso cristallizzato fino ai nostri
giorni, mentre fin dai primi anni 70 del 1900, nei paesi del Nord e del
centro Europa sono stati affrontati con una sensibilità diversa. Gli
Imprenditori hanno dialogato con le organizzazioni dei lavoratori,
realizzando le famose esperienze delle isole di “montaggio”, nelle grandi
fabbriche meccaniche, dove forte era lo stress derivante dai ritmi e dai
processi ripetitivi presenti nell’organizzazione del lavoro.
Non dobbiamo dimenticare che negli anni 50 e 60
dello scorso secolo nel nostro paese nei settori industriali si contrattava
l’indennità, rischio e disagio. Una stagione controversa, nella quale le
organizzazioni dei lavoratori “monetizzavano” lo “stress”.
Stress lavoro – correlato non è dunque una
novità, non è uscito dal “cilindro” della legislazione della fine degli anni
80 e degli anni 90 dello scorso secolo, ma affonda le sue radici nella
storia della rivoluzione industriale, con le tappe del Taylorismo e della
catena di montaggio.
Alla fine del secolo scorso vi è stata una presa
di coscienza, sociale e culturale, oltre che l’evoluzione di ulteriori
contraddizioni e criticità che ne hanno fatto un tema universale.
Nello studio del gruppo dei tecnici delle
Regioni, che hanno elaborato delle linee guida, nel 2010 sullo stress
lavoro-correlato, si afferma che le nuove tipologie di lavoro precario hanno contribuito
all’evoluzione della sensibilità sul problema, aumentando lo stress sui
soggetti interessati, sarebbe utile verificare se i lavoratori bambini delle
cave siciliane, alla fine del 1800, avevano condizioni meno critiche e come
si dice oggi stressanti dei precari degli anni 2000.
Forse si dovrebbe storicizzare meglio il
problema, e rileggere la storia del confronto sociale dalla rivoluzione
industriale ad oggi.
Mi ha fortemente impressionato leggere, sui vari
blog e siti, i giudizi e le analisi sullo stress da lavoro –
correlato, ci si chiede ma “ eravamo marziani” quando negli anni 70 del 1900
contrattavamo le condizioni di lavoro, per superare la ripetitività, quei
ritmi infernali che producevano una condizione pesante per gran parte dei
lavoratori?.
Chi ha da sempre combattuto una battaglia
culturale su questi temi è felice che oggi sia diventato un tema condiviso e
definito come patologia da combattere e superare.
In tutti i settori esiste il pericolo di stress
da lavoro - correlato, certo in tutti i settori, ma dobbiamo saper “leggere”
le problematiche, le peculiarità e le criticità.
Non si può prescindere nella valutazione dei
Rischi dagli effetti sull’uomo dei ritmi, dell’organizzazione e dei rapporti
presenti nel luogo di lavoro.
Noi non abbiamo mai condiviso certi appelli, sei
“stanco”“concentrato” “ogni errore può causare danni a te agli altri” – come
non condividere quelle prescrizioni contenute nei manuali d’uso della
Caterpillar, provenienti da oltre oceano dai primi anni 70 del 1900,
che intimavano all’operatore, “sei stanco” “non ti senti concentrato” scendi
ferma l’escavatore, la ruspa ecc..
Lo stress lavoro – correlato è sicuramente il
legante orizzontale fra condizione oggettiva e soggettiva, organizzazione
del lavoro e da ultimo, non certo per importanza lo spessore degli
investimenti in tecnologie con abbattimento alla fonte dei rischi e/o
miglioramento dello standard tecnico ed ergonomico di ambienti, macchinari,
attrezzature e DPI.
Problemi che hanno una dimensione circolare, che
hanno uno spessore culturale, nel senso più ampio del termine e che possono
essere affrontati con serietà solo facendo un salto di qualità sul complesso
della materia della salute e sicurezza sul lavoro.
Una lettura dell’accordo firmato dalle parti
sociali nel
Stralcio ACCORDO INTERCONFEDERALE PER IL
RECEPIMENTO DELL’ACCORDO QUADRO EUROPEO SULLO STRESS LAVORO-CORRELATO
CONCLUSO L’
Firmato fra associazioni imprenditoriali e
sindacali il
CONFINDUSTRIA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO,
CASARTIGIANI, CLAAI, CNA, CONFESERCENTI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOPERATIVE,
AGCI, CONFSERVIZI, CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI e CGIL, CISL, UIL
“Art. 1 - Introduzione
1. Lo stress lavoro-correlato è stato individuato
a livello internazionale, europeo e nazionale come oggetto di preoccupazione
sia per i datori di lavoro che per i lavoratori.
Dopo aver individuato la necessità di una
specifica azione congiunta in questa materia e anche al fine di anticipare
una consultazione della Commissione in ordine allo stress, le parti sociali
europee hanno incluso questa materia nel programma di lavoro del dialogo
sociale 2003-2005.
2. Potenzialmente lo stress può riguardare ogni
luogo di lavoro ed ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni
dell’azienda, dal settore di attività o dalla tipologia del contratto o del
rapporto di lavoro. Ciò non significa che tutti i luoghi di lavoro e tutti i
lavoratori ne sono necessariamente interessati.
3. Affrontare la questione dello stress
lavoro-correlato può condurre ad una maggiore efficienza e ad un
miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori, con conseguenti
benefici economici e sociali per imprese, lavoratori e società nel suo
complesso.
Quando si affrontano i problemi dello stress
lavoro-correlato è essenziale tener conto delle diverse caratteristiche dei
lavoratori nel senso specificato dal secondo capoverso dell’articolo 3.
Art. 2 – Finalità
1. La finalità del presente accordo è quella di
accrescere la consapevolezza e la comprensione dello stress lavoro-correlato
da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, e
attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di
stress lavoro-correlato.
2. L’obiettivo del presente accordo è offrire ai
datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimento per individuare e
prevenire o gestire problemi di stress lavoro - correlato. Non è invece
quello di attribuire la responsabilità dello stress all’individuo.
“Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
Modello elaborato nel 2000 dall’Agenzia Europea
per la salute e sicurezza sul lavoro è concepito in relazione al contesto di
lavoro ed al contenuto del lavoro
Definizione e cause
Lo stress si manifesta quando le persone
percepiscono uno
squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro
disposizione per far fronte a tali richieste.
Sebbene la percezione dello stress sia psicologica, lo stress può
influire anche sulla salute fisica delle persone.
Sintomi dello stress legato all'attività
lavorativa
Lo stress può alterare il modo in cui una persona si sente, pensa e
si comporta. I sintomi comprendono:
A livello aziendale:
assenteismo, frequente avvicendamento del personale,
scarso controllo dei tempi di lavorazione, problemi disciplinari, molestie,
riduzione della produttività, infortuni, errori e aumento dei costi
d'indennizzo o delle spese mediche.
A livello individuale:
reazioni emotive (irritabilità, ansia, disturbi del sonno,
depressione, ipocondria, alienazione, spossatezza, problemi relazionali con
la famiglia);
reazioni cognitive (difficoltà di concentrazione,
perdita della memoria, scarsa propensione all’apprendimento di cose nuove,
ridotta capacità decisionale);
reazioni comportamentali (abuso di sostanze
stupefacenti, alcol o tabacco; comportamento distruttivo);
reazioni fisiologiche (problemi alla schiena,
indebolimento del sistema immunitario, ulcere peptiche, disturbi cardiaci,
ipertensione).
CONTENUTO DEL LAVORO |
|
Aree chiave Potenziali fattori di rischio |
Esemplificazioni di condizioni di rischio da stress lavorativo |
Ambiente e attrezzature di lavoro |
Problemi inerenti alla disponibilità,
mantenimento, utilizzo e manutenzione/riparazione delle
attrezzature lavorative e degli ausili tecnici |
Disegno del compito lavorativo |
Monotonia Cicli di lavoro brevi Lavoro frammentato o senza scopo
identificabile Sottoutilizzo delle attitudini/capacità
individuali Incertezza |
Carico di lavoro / ritmo di lavoro |
Carico di lavoro eccessivo o ridotto Mancanza di controllo sul ritmo Tempo insufficiente per eseguire il
lavoro |
Orario di lavoro |
Lavoro a turni Orari di lavoro senza flessibilità/pause Orari imprevedibili Orari di lavoro protratti |
CONTESTO LAVORATIVO |
|
Aree chiave |
Esemplificazioni di condizioni di rischio da stress lavorativo |
Organizzazione del lavoro |
Scarsa possibilità di comunicazione Bassi livelli di sostegno per la
risoluzione dei problemi e crescita personale Mancanza di definizione degli obiettivi
aziendali |
Ruolo nell’ambito dell’organizzazione |
Ambiguità o conflitto di ruolo Responsabilità |
Carriera |
Incertezza e immobilità di carriera o
eccessiva mobilità Retribuzione bassa Precarietà dell’impiego Basso valore sociale attribuito
all’attività svolta |
Controllo/Libertà decisionale |
Partecipazione ridotta al processo
decisionale Mancanza di controllo del lavoratore
sull’attività svolta |
Rapporti interpersonali sul lavoro |
Isolamento fisico o sociale Rapporti limitati con i superiori Conflitti interpersonali Mancanza di supporto sociale |
Interfaccia casa-lavoro |
Richieste contrastanti tra casa e lavoro Scarso appoggio in ambito domestico Problemi di doppio lavoro |
Un secondo modello elaborato dalla Società di
Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII), e
pubblicato nel Documento di Consenso sulla valutazione, prevenzione e
correzione degli effetti nocivi dello stress da lavoro (2005), indica un
elenco di “aree chiave” altrimenti definite come potenziali fattori di
rischio le cui disfunzioni possono essere causa di eccessiva elevazione
degli indicatori di stress sino a livelli definibili patologici.
Aree chiave Potenziali fattori di rischio |
Esemplificazioni di condizioni di rischio da stress lavorativo |
Richieste provenienti dall’ambiente |
Orario di lavoro Carico di lavoro Procedure di lavoro Ambiente di lavoro |
Possibilità di controllo da parte dei singoli |
Controllo sulle modalità di lavoro Controllo sui tempi di esecuzione del
lavoro |
Grado di supporto da parte dei superiori e dei colleghi |
Incoraggiamento e sostegno Messa a disposizione di risorse da parte dell’organizzazione, dei diretti
superiori e dei colleghi |
Qualità dei rapporti interpersonali |
Atteggiamento di positività nello
svolgimento del lavoro Eventuale presenza di conflittualità Eventuale presenza di comportamenti
inaccettabili |
Definizione dei ruoli nell’organizzazione |
Chiarezza dei ruoli nell’ambito
dell’organizzazione Presenza/esclusione di ruoli
incompatibili |
Cambiamenti |
Gestione dei cambiamenti Livello di partecipazione ai cambiamenti
previsti |
glossario
- Un altro evento drammatico nell’ultimo giorno di settembre 2014 – Durante dei lavori di ristrutturazione di un edificio crolla un solaio un morto e diversi feriti
- Un fine settembre nero per gli infortuni sul lavoro
- I Quattro morti di Adria (RO) devono far riflettere
- DECRETO INTERMINISTERIALE 22 LUGLIO 2014 (Ministero del lavoro di concerto con quello della Salute)
- Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS)
- Morte nello scavo nel Cantiere di Roma
- NEI CANTIERI EDILI IL DISTACCO COME STRUMENTO PER AGGIRARE IL “SUBAPPALTO?
- Molfetta Una morte Assurda
- Come rilanciare e implementare il ruolo del CSE
- Decreto normativo per l' allestimento dei palchi e fiere
- In un cantiere edile l’Impresa affidataria, può operare con l’intero organico di personale distaccato da altra Ditta?
- Modelli di PSC e POS – qualità e contenuto dei documenti
- RIFLESSIONI SU MODELLI ESEMPLIFICATI DI PSC E POS
- Quando PSC e POS non sono solo “carta”
- Il massimo ribasso negli affidamenti degli appalti è un duro attacco alle Imprese strutturate
- Il distacco di personale sta diventando sempre di più un subappalto "mascherato"
- Avviato il processo per il crollo di Barletta
- Devono essere considerati oneri della sicurezza, i metri cubi di scavo aggiuntivi, necessari per sagomare le pareti con un angolo di natural declivio?
- In quali contesti si applica il decreto 177/2011 sugli ambienti confinati?
- i servizi logistici per i lavoratori, nei cantieri edili, sono costi della sicurezza non soggetti a ribasso?
- Il CSE come può gestire un PSC generico?
- Quali controlli può effettuare il cse sui distacchi di personale?
- Ritornare ad una forma di autocertificazione della Valutazione dei Rischi sarebbe un grave errore
- Con il “decreto del fare” esonerati dalla redazione del DUVRI i settori a “basso Rischio”
- Di fronte a eventi come quelli di Lamezia terme, ci si può limitare allo sdegno e al cordoglio?
- Una delle parti più significative del D. LGS. 81/08 entra nel codice dei contratti pubblici
- Modifiche al campo di applicazione del Titolo IV capo I – reti di impianti e piccoli lavori
- Precisazione sull' applicazione del Titolo IV capo I a eventi pubblici”
- POS e PSC una sfida persa dai Tecnici del nostro paese”
- Fare chiarezza sul concetto di Rischi Specifici"
- Redazione del PSC da parte CSP
- Cassazione Penale, Sez. 4, 10 agosto 2012, n. 32335 - Responsabile di cantiere e preposto alla sicurezza: responsabilità per infortunio con il braccio di una gru
- Cassazione Penale, Sez. 4, 01 ottobre 2012, n. 37989 - Ribaltamento di una piattaforma semovente e lavori in altezza: elevatore a pantografo
- Cassazione Penale, Sez. 4, 27 settembre 2012, n. 37332 - Caduta di un carico sospeso e infortunio mortale
- Responsabilità in materia di sicurezza e prevenzione sul lavoro, in una Società in nome collettivo (S.n.c.)
- Il POS e il PSC nel DLL di semplificazione Ottobre 2012
- La sentenza dell'Aquila e il concetto di prevenzione
- Modifiche alla “responsabilità solidale” negli appalti commissionati da datori di lavoro committenti
- Gestione della sicurezza e prevenzione nel cantiere
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- Lettera aperta al Dott. Fantini
- Un incidente troppo grave, per non riflettere sulle cause che lo hanno determinato
- Qualità del DVR - Responsabilità del datore di lavoro
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- Quel grido di dolore che viene da Barletta
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- Fine del cantiere e POS
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- Circolare del Ministero del lavoro n 20 del 29 luglio 2011
- Nuovo DPR sui lavori in ambienti confinati
- Obblighi della Impresa Affidataria
- Pos impresa affidataria
- Alcune sentenza sulle quali riflettere - condanna confermata per RSPP (del 20/07/2011)